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Wu Wei

“Wu wei” ovvero non agire, ma non lasciare nulla di incompiuto.
Questa “azione attraverso la non-azione” non è certo un invito alla passività, quanto piuttosto ad agire senza artificiosità.

Significa imparare a fluire attraverso l’inazione. Ma non si tratta di rimanere inattivi, se dobbiamo fare qualcosa lo facciamo, ma durante l’azione continuiamo a fluire. Si tratta di uno stato d’animo che ci permette di sapere quando dobbiamo sforzarci e quando si tratta di una perdita di tempo e d’energia.

Significa quindi essere se stessi, esprimere la natura più profonda della propria identità, in una parola essere spontanei. E questo può avvenire solo dopo un lavoro interiore di autocoscienza che permetta di distinguere il proprio Sé dagli schemi mentali e corporei dettati dall’educazione, dalle consuetudini e dall’ambiente sociale.
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“Wu wei” means do not act, but do not leave anything unfinished. This “action through non-action” is certainly not an invitation to passivity, but rather to act without artificiality.

It means learning to flow through inaction. But it’s not about staying inactive, if we have to do something we do it, but during the action we continue to flow. It is a state of mind that allows us to know when we should strive and when it is a waste of time and energy.

It therefore means being yourself, expressing the deepest nature of your identity, in a word being spontaneous. And this can only happen after an inner work of self-awareness that allows you to distinguish your self from the mental and bodily schemes of education, customs and social environment.

Questo è quello che sperimentiamo durante una lezione di yoga quando finalmente troviamo l’asana sthira e sukham (difficile ☺️) o quando durante una lezione di wing chun seguiamo il movimento dell’avversario senza azioni intenzionali e con mente libera (ancora più difficile 😉).

Anche questo è Ekam ☯️