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Il cerchio

Il Cerchio: una delle figure più suggestive nella simbologia universale, che esprime perfezione, completezza, unione, totalità, ma
anche possibilità evolutive, un grande contenitore che accoglie infinite possibilità di sviluppo.

Non ha inizio nè fine. Delimita e protegge. Circonda e abbraccia.

Anche se può sembrare che ci isoli, in realtà è l’infinito tramite tra noi e l’universo. Rappresenta anche la ciclicità, la continua autogenerazione, l’eterno ritorno, un movimento infinito, perpetuo, ipnotico, dato che il giro in cerchio ritorna sempre su se stesso.

L’apertura del cerchio non è casuale, e mostra che questo cerchio non è separato dal resto delle cose, ma fa parte di qualcosa di più grande: non si contiene in sè ma si apre all’infinito.

Il cerchio o Ensō in giapponese che abbiamo utilizzato è metafora dello Zen assoluto, la vera natura dell’esistenza e dell’illuminazione: si tratta di un simbolo che unisce il visibile e il nascosto, il semplice e il profondo, il vuoto e il pieno, lo yin e
lo yang.

Grazie ad Emanuela Genesio e a Marco Mandrino @hariomyogaschool che ci hanno ispirato rispettivamente con le arti visive dai cui lavori è stata estrapolata l’immagine (www.emanuelagenesio.it/pitture-zen) e i racconti su Zen e Satori dell’estate scorsa.

Anche questo è Ekam e un’altra parte del logo spiegata